Procura che archivia colletti bianchi
DOC
LETTERA APERTA
Al Sig. Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Napoli
presso il Tribunale di Napoli
il Dott. Nicola Gratteri
Buongiorno Sig. Procuratore Gratteri,
con grande correttezza e massimo rispetto le chiedo la cortesia di dirmi se la Procura ha qualche difficoltà ad accertare ciò che è sotto gli occhi di tutti e se lei con i suoi siete costretti a fare il muro di gomma.
L’infinità di artifici per tutelare una goffa parente di alti Magistrati oramai è una prassi: P.M. e G.i.p. che si rimbalzano le decisioni tra grossolane sviste; numeri di ruolo che cambiano; P.M. che archiviano senza neppure due righe alla sua segreteria e a me, persona offesa che, senza sapere dell’archiviazione, ho continuato a inoltrare nuove prove a tutti voi.
Il mio essere onesto e professionista serio che difende la sua casa e la sua famiglia è un fastidio per i suoi P.M. e i vari G.i.p.; ho letto che ha indossato la toga per andare in udienza, bene! Lunedì 20 ottobre alle 10:20 c’è una udienza per il procedimento 10583/2024 r.g.n.r. magari ci fa un pensierino, così potrebbe constatare come l’essere parente di Magistrati consenta di dichiarare il falso in interrogatori ex art. 351 c.p.p., di falsificare documenti e prove in un processo senza che nessuno se ne voglia accorgere o addirittura fittare e percepire un reddito da un proprio immobile al quale è stata negata l’autorizzazione sismica e per il quale è stata depositata una illegittima certificazione catastale. Ma la volete finire?
E anche vedrà che sono anni che la Procura di Napoli evita di accertare questi fatti e di indagare anche il Sindaco Manfredi che occulta e omette per favorire la parente di Magistrati e con lui i suoi PP.UU. che scrivono di poter contare su “significative condivisioni della Magistratura” nel tentativo di intimidirmi e zittirmi mentre cercavano di farmi processare (11564/2023 r.g.n.r.) e il P.M. che ha archiviato le mie denunce e ha aperto, separato e chiuso procedimenti d’ufficio, s’è dovuto fermare subito dopo il mio interrogatorio perché l’accusa del Sindaco di fatto si è rivelata una calunnia a mio danno e ha svelato il favoreggiamento degli interessi privati illegittimi della sedicente parente di alti Magistrati ma, d’altro canto, non gli ha fatto tenere fede al dovere di eseguire le indagini difensive da me richieste nonostante gli avessi consegnato prove incontrovertibili (art. 112 C.). Ma la vogliamo finire?
Se anche lei ha grandi spalle ma mani legate, caro Procuratore, forse è meglio che mi si dica; ci prendiamo un buon caffè e salutiamo il suo impegno mediatico come un affettuoso consiglio ben lontano dalla realtà dei fatti. Diciamocelo Procuratore, i cattivi non sono i camorristi, i mafiosi, la 'ndrangheta… I veri schifosi criminali vestono colletti bianchi, siedono dietro scrivanie, percepiscono stipendi e altro, comodi in poltrona e attrezzati a vincere qualunque causa. E non dica di genitori e figli, perché in questa casa ci sono genitori che combattono per vedere riconosciuti i propri legittimi diritti e sono lasciati soli e figli che vivono una vita di soprusi da affrontare fin dentro casa propria, dovendo imparare che a Napoli non si può restare, non si vive se sei una persona onesta (ma loro lo sono perché mia moglie ed io lo siamo nonostante tutto), che devi scappare se vuoi affermare in onestà il tuo valore. Ci aiuti ad insegnare ai nostri figli che l’Italia può essere solo una meta turistica e che la cittadinanza intesa come qualità dello Stato è altrove.
Raimondo Polidoro